La tua pelle si presenta spenta e segnata da rughe che prima non avevi?

LA TUA PELLE SI PRESENTA SPENTA E SEGNATA DA RUGHE CHE PRIMA NON AVEVI?


La pelle si presenta “spenta”, segnata da rughe più o meno profonde. L’epidermide appare assottigliata ne disidratata a causa della ridotta secrezione sebacea;

il derma appare notevolmente ridotto di spessore e privo della normale elasticità e resistenza ai traumi. Si distinguono vari tipi di rughe: – rughe lineari – la disposizione

dei solchi è determinata dalla contrazione dei muscoli mimici del viso secondo angolature perpendicolari alla muscolatura stessa ( rughe frontali, linee di corrugamento,

rughe peribuccali, zampe di gallina); – rughe glifiche – sono il segno tipico della fotoesposizione. Si tratta di un’accentuazione della normale pieghettatura cutanea causata

da processi d’elastosi. Tali rughe decorrono obliquamente e perpendicolarmente agli altri tipi e non hanno una geografia precisa;
– le grinze – sono le pieghe del sonno, la loro distribuzione dipende dalle posizioni assunte durante il sonno e decorrono perpendicolarmente alle rughe lineari. Un esempio

sono le rughe verticali della fronte (dormendo supini il problema non si manifesta);
– le increspature – sono causate dal collasso delle fibre elastiche verticali subepidermiche e dalla conseguente mancata aderenza tra derma ed epidermide. Si manifestano

anche nelle aree fotoprotette; – le pieghe naso/labiali – delimitano i confini tra le maggiori masse muscolari del viso (soprattutto l’orbicolare della bocca e i masseteri). La cute

“in eccesso” cade in senso gravitazionale. Durante il processo di invecchiamento
il tessuto connettivo perde le sue peculiari caratteristiche d’elasticità e compattezza. La mitosi cellulare è rallentata e quindi si ha una scarsa rigenerazione del tessuto cutaneo;

la circolazione sanguigna e linfatica sono rallentate e di conseguenza tutti gli scambi metabolici e il drenaggio dei cataboliti. Con l’invecchiamento cronologico, inoltre, si assiste

ad un’involuzione dei capillari superficiali; aumenta la percentuale di collagene I rispetto al tipo III (tipico della giovinezza) che è meno organizzato e resistente. Si osserva diminuizione

della produzione di proteoglicani e glicosamminoglicani con conseguente minor ritenzione di liquidi a livello intercellulare. La diminuizione della produzione
d’estrigeni influisce negativamente sul tessuto cutaneo, fenomeni che si manifestano a maggior ragione nell’età climaterica. Compaiono alterazioni strutturali nel collagene poichè gli

estrogeni intervengono nella reazione d’ossidrilazione del procollagene; le ghiandole sebacee producono meno sebo rendendo l’epidermide più fragile e favorendo la comparsa delle rughe.
Fra i fattori scatenanti troviamo:
– Fodanneggiamento: produce un invecchiamento precoce del tessuto cutaneo stimolando la produzione di radicali liberi e alterando la struttura delle fibre di sostegno;
– Radicali liberi: particelle estremamente dannose che vengono prodotte dal normale metabolismo cellulare e possono venir accumulato per stimolo della produzione (sole, agenti chimici,..),

diminuita distruzione o per reazione a catena autoinnescantesi. Sono particelle molto reattive che “attaccano” le membrane cellulari, le pareti dei vasi capillari, le fibre, le molecole di DNA…

provocando delle modifiche che portano al loro danneggiamento;
– Mancanza di un’adeguata prevenzione: le condizioni ambientali e i ritmi lavorativi cui è sottoposto il nostro organismo, fanno sì che si accumulino all’interno di esso una grande quantità di

altrazioni che non riesce ad affrontare; questo porta ad un invecchiamento precoce se non si corre ai ripari attraverso un’adeguata prevenzione sia a livello cosmetico che abitudini comportamentali

ed alimentari;
– Alimentazione sregolata: un’alimentazione troppo ricca di zuccheri porta ad un invecchiamento precoce della pelle, a causa di un fenomeno detto “glicazione” che gioca un ruolo fondamentale

nella degradazione del collagene favorendo la formazione di cross-links non riducibili,
e quindi indissolubili, che irrigidiscono le fibre, diminuendo l’elasticità dei tessuti.

Stabiliti i fondamenti fisiologici su cui si basa l’inestetismo, vediamo quali sono le azioni principali che un trattamento cosmetico deve dare
per affrontare in modo efficace l’inestetismo:

✴️Favorire il turnover cellulare
✴️Stimolare la rigenerazione epidermica
✴️ Favorire la microcircolazione cutanea
✴️Ossigenare il tessuto in profondità
✴️Stimolare la produzione di fibre elastiche
✴️Levigare le rughe

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Ester, la tua Consulente di Bellezza

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